Stupidi come sono, i fascisti sono capaci anche di credere a queste sciocchezze e quindi hanno pensato bene di correre ai ripari, naturalmente sul luminoso esempio del paradiso a stelle e strisce. Negli USA, i bambini non sono per niente così rompiscatole, anzi scrivono delle belle letterine ai soldati al fronte e sui loro zainetti c'hanno la bandiera vera. Questo è sicuramente merito del sistema educativo americano con le scuole pubbliche che negli ultimi vent'anni sono state trasformate in recinti dove vengono rinchiusi per alcune ore al giorno bambini e adolescenti troppo impegnati a memorizzare i nomi degli sponsor sui banchi e sulle lavagne per poter imparare qualcos'altro.
C'è anche che i bambini americani guardano la televisione più dei loro coetanei del resto del mondo. E infine ci sono le pasticche che i piccoli yankee pigliano a gogo. Negli USA si calcola che almeno il 10-12% delle confezioni di Prozac vendute ogni anno siano destinate a bambini e ragazzi, mentre sono almeno 5 i milioni di bambini tra 3 e 13 anni oggi sotto trattamento con Ritalin, per mano di pediatri, genitori incoscienti e insegnanti (viene usato per mantenere la calma in classe, anche all'asilo).
Il Ritalin è una sorta di sette di condotta farmacologico. Se una volta quelli che facevano confusione in classe, si distraevano facilmente, non stavano mai fermi etc si ritrovavano con una bella sfilza di note sul registro (e magari finivano anche a letto senza cena), adesso negli Stati Uniti vengono spediti direttamente da uno psichiatra che diagnostica loro un bel ADHD, malattia mentale che sarebbe caratterizzata da iperattività più disturbo dell'attenzione.
L'ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è in disturbo "scoperto" nel 1980 quando alcuni psichiatri affermarono che esisteva questa nuova malattia psichiatrica dell'infanzia, che colpiva i bambini rendendoli distratti, disattenti e molto, troppo vivaci. L'ADHD è stato inserito nel Manuale Statistico Diagnostico (D.S.M.) del 1994, il più diffuso prontuario psichiatrico compilato ogni anno da una ristretta commissione di rappresentanti dell'élite medica e farmaceutica. Nel D.S.M. ci sono due liste di comportamenti o atteggiamenti da tenere sotto osservazione, per fare la diagnosi è sufficiente compilare queste liste, studiando il bambino: per una diagnosi di ADHD bastano sei risposte affermative su 9.
Anche in Italia il Ministero della Sanità aveva approvato nell'ottobre 2000 (ai tempi del governo dell'Ulivo) la commercializzazione in Italia del Ritalin e lo aveva pure inserito in fascia A tra quelli rimborsabili, ma la pillola magica non è riuscita a vincere le resistenze di genitori, insegnanti e medici di base ed è rimasta per ora poco diffusa.
Così l'Istituto "E. Medea" di Lecco, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, ha promosso un'indagine epidemiologica, chiamata "Progetto Prisma", nelle scuole medie inferiori di sei città campione: Milano, Lecco, Rimini, Pisa, Roma e Cagliari. L'obiettivo è quello di accertare la diffusione dell'ADHD, il mitico "Deficit di attenzione e iperattività" utilizzando un questionario, che è stato inviato ai genitori di circa cinquemila ragazzi compresi tra i 10 e i 14 anni.
Nel test, sul modello di quello distribuito ad insegnanti e genitori negli Stati Uniti, si chiede se il bambino compie errori di negligenza, se è stato visto agitarsi con le mani o i piedi o dimenarsi sulla sedia, se quando gli si parla non sembra ascoltare, se corre, si arrampica o parla eccessivamente, se risponde precipitosamente prima ancora che la domanda sia stata formulata interamente, se viene distratto facilmente da stimoli esterni, se tamburella con le dita o dondola i piedi sotto il tavolo, se ritiene di sapere far tutto o niente, se incontra difficoltà a prestare attenzione. Fino a pochi anni fa si sarebbe detto che bambini così avevano "l'argento vivo addosso", ora li si imbottiscono di pasticche.
In effetti, l'esistenza stessa dell'ADHD è messa in discussione negli ambienti medico-scientifici. Intanto, un'adeguata eziologia di questa sindrome è sconosciuta e non c'è un'analisi clinica in grado di diagnosticarla. Già nel 1998 una commissione di esperti ha trovato che il metodo corrente per diagnosticare l'Adhd si è rivelato "non conclusivo". Non esiste infatti alcun test idoneo ad individuare questa patologia e perfino l'Apa, l'American psychological association, dichiara che "non vi sono test confermati come diagnostici". Inoltre, una statistica dimostra che questo "disturbo" scompare quando gli scolari sono in vacanza e si riduce notevolmente se si presta loro attenzione. Secondo una psicologa infantile intervenuta su un forum di Indymedia, "l'A.D.H.D semplicemente non esiste. Tutti i bambini con patologie mentali VERE hanno turbe dell'attenzione, come sintomo collaterale. I 'Pierini' invece sono bambini normalissimi e fraintesi, e la situazione presenta un feed-back negativo dalla scuola alla casa. Dalla mia esperienza professionale: basta cambiarne l'immagine mentale a insegnanti e genitori (non è cattivo e non lo fa apposta a disturbare, non deve diventare il parafulmine della classe, ha solo bisogno di essere aiutato con piccoli espedienti `diplomatici') e come per miracolo il Pierino si rilassa e il problema si risolve, sia a scuola che a casa". Lo stesso Oism (l'Osservatorio italiano sulla salute mentale) considera l'allarme-ADHD "eticamente scorretto" e invita a non ritenere la carenza di attenzione e iperattività una malattia mentale opponendosi alla somministrazione degli psicofarmaci ai bambini e cercando invece di individuare le cause del disagio nella vita familiare, scolastica e nei contesti sociali. Negli USA si attribuiscono le cause dell'ADHD a fattori genetici, ma in effetti le malattie genetiche – sindrome di down, distrofia muscolare etc – sono rare. Queste malattie rendono meno probabile che il soggetto malato sopravviva, o comunque metta al mondo dei figli, e quindi la malattia si perpetri. I geni malati vengono "selezionati negativamente". Sembra improbabile che l'evoluzione non abbia selezionato negativamente una grave malattia di cui sarebbe affetto addirittura dal 3 al 10 per cento della popolazione. In ogni caso, le oltre mille famiglie americane che si sono viste togliere i figli dai giudici perché non volevano dar loro gli psicofarmaci, devono questo provvedimento giudiziario alla definizione dell'ADHD come malattia biologica, equiparata a qualunque altra malattia fisica.
L'attenzione sull'ADHD è strettamente collegata agli interessi delle cause farmaceutiche ed in particolare della Novartis che per ora è riuscita a conquistare solo il mercato americano dove si smercia circa il 90% del Ritalin venduto nel mondo e che da tempo sta cercando di "oliare" l'ostile ambiente europeo, partendo proprio dall'Italia, dove l'associazione pediatri italiani e alcune associazioni di genitori sono state tra i principali sostenitori della autorizzazione ministeriale alla vendita del Ritalin.
Questo medicinale, peraltro, è a base di metilfenidato, uno stimolante centrale considerato "un farmaco d'abuso" ed incluso nella Tabella I degli stupefacenti, insieme a cocaina, amfetamine, oppiacei, barbiturici e ketamina. Il Ritalin appartiene alla famiglia delle anfetamine ed il suo effetto paradossale che permette a uno stimolante di calmare un bambino, è proprio caratteristico dell'anfetamina che alimenta un'intensa capacità di concentrarsi con calma (come le Plegine usate in passato dagli studenti in tempo di esami).
Naturalmente, i più ardenti sostenitori della diffusione del Ritalin (tutti clinici prezzolati da Big Pharma, come il pediatra Francesco Renzulli) sostengono tutti ferocemente il proibizionismo sulle droghe e asseriscono anche che "il trattamento farmacologico dei bambini con ADHD riduce quasi del doppio il rischio di un futuro abuso di sostanze".
In realtà, la diffusione e degli psicofarmaci tra i bambini è solo un altro tassello di quel Nuovo Ordine Farmacologico, che ha già trasformato vasti settori della società statunitense in un esercito di zombie pronti a credere a qualunque cretinata sentano in televisione. Non è un caso che in genere i bimbi che vengono "curati" con il Ritalin possiedono un quoziente intellettivo superiore alla media e alte doti creative sia in campo logico-matematico che in ambito artistico, e che secondo i test del DSM da un Q.I. da 160 in poi praticamente tutti soffrono di ADHD.
Noi sappiamo che i piccoli sognatori con la testa tra le nuvole e i piccoli disubbidienti testardi di oggi saranno i sovversivi e i rivoluzionari di domani. Difendiamoli dagli spacciatori di psicofarmaci.
robertino
Da "Umanità Nova" n. 26 del 13 luglio 2003
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